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Nella corsa agli investimenti la tartaruga batte la lepre
Di Rosaria Barrile |
Pubblicato il 23 Novembre 2025
Frank Thormann di Schroders spiega come tornare a concentrarsi sui fondamentali societari e adottare una strategia a lungo termine sui mercati azionari

Nell’era dell’high-speed trading l’investimento paziente sui mercati azionari rischia di apparire superato e poco redditizio per i portafogli. Ma è davvero così? Frank Thormann, portfolio manager, Global Equities di Schroders spiega perché si stanno diffondendo alcune convinzioni errate.
«Oggi molti investitori operano sui mercati detenendo titoli solo per alcuni mesi, settimane o anche meno. Diverse forze hanno concorso a determinare questo cambiamento. L’ascesa del trading algoritmico e ad alta frequenza ha ridotto drasticamente i costi e gli attriti associati all’esecuzione delle operazioni. Queste tecnologie hanno consentito di effettuare transazioni in millisecondi anziché in giorni o settimane. Gli hedge fund, che adottano strategie che privilegiano guadagni a breve termine come l’arbitraggio veloce, che insegue piccole differenze di prezzo nel mercato, hanno inoltre rafforzato la loro presenza nei mercati azionari».
Secondo Thormann, tuttavia, «periodi di investimento più lunghi producono risultati superiori. Un recente studio ha rilevato che gli investitori istituzionali con periodi di detenzione più lunghi superano i loro colleghi orientati al breve termine di circa il 3% all’anno. Analisi empiriche dimostrano che circa l’80-90% dei rendimenti azionari a lungo termine è direttamente attribuibile alla crescita degli utili societari e dei dividendi». Di conseguenza, occorre concentrarsi sul modo migliore per identificare le società con i fondamentali più solidi.
«Riteniamo che tale obiettivo possa essere raggiunto con una serie di strategie disciplinate. In primo luogo occorre cercare i “gap di crescita” che si verificano quando il potenziale di una società non è ancora pienamente riflesso nel suo prezzo. Analizzando il potenziale non solo nei prossimi 12 mesi ma nei prossimi tre-cinque anni, è possibile identificare significativi “gap di crescita” tra le stime di guadagno consensuali e il potenziale di crescita a lungo termine delle società. È importante, inoltre, cercare manager i cui incentivi siano in linea con gli interessi degli azionisti. Le aziende che si concentrano sulla creazione di valore a lungo termine tendono a generare una crescita degli utili più sostenibile e spesso superano le aspettative di consenso per periodi prolungati. Warren Buffett è uno dei maggiori sostenitori dell’idea che la remunerazione dei dirigenti debba essere legata agli interessi a lungo termine degli azionisti e non a misure a breve termine, come le variazioni del prezzo delle azioni trimestrali o annuali della società».

 

Frank Thormann, portfolio manager, Global Equities di Schroders

 

Infine, il suggerimento di Thormann è quello di resistere alle tentazioni create dal rumore di fondo a breve termine. «Può essere difficile resistere al fascino dell’ultima moda in materia di investimenti, alla percezione di un’opportunità di anticipare con precisione un ciclo economico o alla tentazione di scommettere sull’andamento del mercato. Negli investimenti, però, come nella vita, la corsa non è vinta dai più veloci, ma dai più costanti».