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Quando le flessioni sono così radicali, i rialzi possono avere la stessa potenza
Di Luigi Conte |
Pubblicato il 14 Aprile 2025
Dopo il crollo dei mercati, il presidente dell’associazione dei consulenti finanziari consiglia di mantenere la calma e, una volta chiarito lo scenario, concentrarsi sulle opportunità per riposizionarsi

La situazione geopolitica e finanziaria che si è venuta a creare nel mondo non ha precedenti. La violentissima reazione dei mercati indica che sono stati rimessi in gioco una serie di elementi e di equilibri riferibili in maniera molto diretta non solo all’economia di mercato, ma anche all’economia parametrica, ossia all’insieme delle regole e dei presupposti cui fanno riferimento le strutture preposte alle politiche globali, dalle banche centrali a tutte le istituzioni dove si ragiona sulla politica economica mondiale. Si può dire che, probabilmente, la mossa della nuova amministrazione americana sia andata oltre le sue stesse attese e che probabilmente anche per questo ha conosciuto una fase-due di almeno parziale ritracciamento. Del resto, però, i capitali tendono a spostarsi velocemente, e quando lo fanno in modo così violento tendono a polarizzarsi, ossia redistribuirsi in modo…poco pluralista, anche sul piano geopolitico.
Va anche osservato che quando politica e finanza cambiano in modo così rapido e destabilizzante, sarebbe più che mai necessario analizzare gli eventi con equilibrio, al riparo dall’emotività delle opposte tifoserie, e invece accade il contrario. Anche a volersi pronunciare a lume di logica e buon senso, si rischia di ritrovarsi di fatto collocati nell’uno o nell’altro schieramento.
In quest’ottica, ritengo che si possano vedere presto ricomposizioni geopolitiche inedite, ma anche commerciali, tecnologiche e strategiche, e per tutto il mondo, compresa l’Europa: forse anche grazie alla riattivazione dei canali della diplomazia, di fatto sospesi nel mondo dall’invasione dell’Ucraina in poi.
La verità è che mai come ora si dovrebbe cercare di rappresentare i fatti per come sono e come cambiano, circoscrivendo l’ambito delle opinioni. Bisogna adottare un approccio che definirei addirittura meditativo, osservando con attenzione i dati man mano che le cronache li forniscono e cercando di comporre una struttura di pensiero che abbia un minimo di logica, lontani dal rischio di inseguire il fenomeno tendenziale del momento, il cosiddetto main-stream, scelta che di solito produce danni esponenziali.

 

Luigi Conte, presidente di Anasf, Associazione nazionale consulenti finanziari

 

Quanto all’operatività immediata, credo che ci debbano essere due momenti, uno di riflessione e uno operativo. La riflessione va legata al fatto che sugli obiettivi di medio-lungo periodo, una volta che sarà chiarito lo scenario, bisogna verificare se e quale riposizionamento attuare. Sono i momenti in cui la dimensione proporzionale degli asset va rivista, ma non in maniera frenetica. Nel breve termine ha pagato tenersi liquidi – come ancora una volta ha saputo fare Warren Buffett – e nel brevissimo ha ancora senso restare liquidi, in attesa che gli eventi si plachino e il polverone si abbassi. Poi ci saranno opportunità per chi deterrà questa liquidità, opportunità da cogliere non in modalità spot ma sempre con razionalità, anche perché mercati, valute, settori e aree geografiche potranno reagire in maniera imprevedibile. Quando la flessione è così verticale, il riarmo dei mercati può manifestarsi con altrettanta potenza, l’abbiamo già visto nella storia.