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L’intelligenza artificiale non è nemica dei consulenti
Di Sergio Luciano |
Pubblicato il 4 Marzo 2025
A ConsulenTia, dall’11 al 13 marzo, a Roma, professionisti della finanza discuteranno dell’impatto della IA sul settore

Ma insomma quest’intelligenza artificiale di cui tutti parlano ormai quasi ossessivamente, ci aiuterà a gestire meglio i nostri risparmi, o si risolverà in una bolla di sapone, lasciando l’industria degli investimenti sostanzialmente invariata? Se ne discuterà approfonditamente dall’11 al 13 marzo a Roma, in occasione di “ConsulenTia 2025”, la grande convention annuale dei consulenti finanziari iscritti all’unica grande associazione di rappresentanza, l’Anasf.
Da dodici anni, ConsulenTia rappresenta un punto di riferimento per i professionisti del settore, un evento in cui istituzioni, stakeholder e consulenti finanziari si incontrano per approfondire le tematiche più attuali e determinanti per la professione. Un’occasione di aggiornamento continuo, confronto e networking che, nel tempo, ha contribuito a rafforzare il ruolo della consulenza finanziaria nel panorama economico italiano. Quest’anno il tema centrale sarà appunto l’intelligenza artificiale e il suo impatto sulla professione. La provocatoria campagna pubblicitaria “Game over consulente. L’intelligenza artificiale fa tutto” ha sollevato un dibattito acceso su quanto effettivamente le nuove tecnologie possano rivoluzionare il settore. La chiave di lettura, però, non è nell’opposizione tra umano e macchina, ma nella capacità – da parte dei consulenti “in carne e ossa” – di governare il cambiamento e sfruttare le potenzialità dell’IA come alleato strategico. Se da un lato l’automazione e l’analisi dei dati possono migliorare l’efficienza e la personalizzazione dei servizi, dall’altro resta insostituibile il rapporto di fiducia tra consulente e cliente. L’elemento umano, la capacità di interpretare le esigenze e le emozioni dei risparmiatori, non può essere replicato da un algoritmo.
«Il messaggio che intendiamo trasmettere da ConsulenTia ai nostri colleghi» spiega Luigi Conte, neo-confermato presidente dell’Anasf «è che la chiave di lettura risiede nella consapevolezza e nell’approccio di ognuno di noi nei confronti dell’IA: non possiamo permetterci di rimanere spettatori passivi di un cambiamento così profondo. L’intelligenza artificiale non è né un rischio da temere né una soluzione automatica ai nostri problemi. È uno strumento potente, che va compreso, governato e indirizzato per valorizzare la nostra professione, un alleato straordinario per il consulente finanziario che migliora l’efficienza operativa, supporta l’analisi dei dati e personalizza l’offerta ai clienti. Tuttavia, è evidente come non potrà mai sostituire il rapporto con i risparmiatori e la capacità dei professionisti di interpretare le esigenze personali delle famiglie».
Una riorganizzazione interna ha rafforzato il ruolo del Centro Studi e Ricerche di Anasf, che si occuperà di analisi statistiche e ricerche mirate per comprendere meglio le dinamiche del mercato e fornire dati utili alle istituzioni politiche. Tra i progetti imminenti, una rilevazione approfondita sulla consulenza a parcella, che verrà realizzata in collaborazione con il periodico FAJ – nato da una costola di Investire – e presentata in un evento a Milano il 24 giugno. L’obiettivo è comprendere le opportunità e le sfide di questo modello di business, che si prevede in crescita per la maggiore trasparenza e allineamento con gli interessi degli investitori. Il valore della professione non si misurerà solo nella capacità di analizzare dati, ma soprattutto nell’abilità di costruire relazioni di fiducia e guidare i risparmiatori verso scelte consapevoli e sicure. E ConsulenTia 2025 sarà il luogo ideale per tracciare il percorso di questa trasformazione.