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Dazi e controdazi, ecco quali sono i prodotti che rischiano di costarci di più
Di Redazione |
Pubblicato il 25 Febbraio 2025
Se scoppiasse una guerra commerciale a colpi di tariffe doganali tra l’Europa e gli Stati Uniti, il conto lo pagherebbero i consumatori che vedrebbero alzarsi i prezzi di farmaci, dispositivi elettronici, jeans, scarpe sportive e automobili

Se l’Unione Europea dovesse rispondere alla politica dell’aumento di prezzi e tariffe alla dogana, minacciati dagli Stati Uniti di Trump, i prezzi di molti prodotti “Made in Usa” di largo consumo potrebbero subire forti rincari per i consumatori europei. Eccovi un sommario elenco.

Cibo e bevande

L’Italia importa dagli Stati Uniti beni alimentari per oltre 1,4 miliardi di euro l’anno.
• Whisky e superalcolici: gli Usa sono tra i principali esportatori di whisky verso l’Italia. Marchi come Jack Daniel’s e Jim Beam potrebbero subire aumenti fino al 20%.
• Carne e prodotti agricoli: l’Italia importa carne bovina e suina dagli Usa, oltre a cereali e frutta secca. Un aumento delle tariffe potrebbe far lievitare i costi tra il 15% e il 25%.
• Formaggi e latticini: prodotti come il cheddar e la cream cheese americana, sempre più diffusi nei supermercati italiani, potrebbero diventare meno accessibili.
• Snack e cioccolato: dolciumi e prodotti di marchi come Hershey’s e M&M’s potrebbero vedere rincari tra il 10% e il 15%.

Abbigliamento e moda

Il settore della moda non è immune all’effetto dei dazi. L’Italia importa ogni anno capi d’abbigliamento e calzature made in Usa per centinaia di milioni di euro. Tra i prodotti maggiormente a rischio:
• Jeans e abbigliamento casual: brand iconici come Levi’s e Wrangler potrebbero diventare più costosi, con aumenti fino al 20% per un singolo capo.
• Scarpe e accessori: marchi sportivi come Nike, Converse e New Balance potrebbero rivedere al rialzo i listini.
• Tessuti tecnici e abbigliamento outdoor: aziende come The North Face e Patagonia potrebbero subire rincari del 10-15% sui loro capi tecnici.

Elettronica e farmaci

Anche il settore della tecnologia e della salute potrebbe essere influenzato. L’Italia importa ogni anno dagli USA dispositivi elettronici per 1,41 miliardi di euro e farmaci per oltre 4,3 miliardi. Se le tensioni commerciali dovessero aumentare, i consumatori potrebbero vedere rincari su:
• Smartphone e computer: prodotti di marchi come Apple e Dell potrebbero diventare più costosi.
• Farmaci e prodotti medicali: l’Italia importa dagli Usa medicinali innovativi e dispositivi diagnostici, che potrebbero subire un aumento dei prezzi.

Automobili

L’industria automobilistica è tra le più colpite dai nuovi dazi imposti dagli Usa. Se le tariffe doganali entreranno in vigore, le case automobilistiche europee potrebbero subire perdite miliardarie, con un impatto diretto anche sui prezzi delle auto in Europa. Secondo Federcarrozzieri, il costo di un’auto nuova in Italia potrebbe aumentare tra i 2.500 e i 3.000 euro nel 2025. Ma i rincari non riguardano solo le auto finite: anche i componenti essenziali per la produzione, come freni Brembo, pneumatici Michelin e Pirelli, sedili e airbag, potrebbero diventare più costosi. Secondo Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri, le tariffe commerciali volute dagli USA non danneggiano solo i paesi coinvolti direttamente, come Messico, Canada e Cina, ma l’intera catena produttiva globale. Con l’aumento delle tariffe e dei costi di produzione, il peso finale ricadrebbe inevitabilmente sui consumatori europei, portando a un generale aumento del costo della vita nel 2025.