A Pietrasanta, in provincia di Lucca, un giudice ha accolto i ricorsi di diversi automobilisti e ha dichiarato illegittime le sanzioni emesse con un autovelox privo di omologazione. Il provvedimento si basa su una recente ordinanza della Cassazione, che stabilisce come prova valida solo le rilevazioni effettuate da dispositivi certificati.
Non è un caso isolato: a Bagnolo di Po, in provincia di Rovigo, due autovelox fissi modello T-exspeed v.2.0 sono stati sequestrati su disposizione del tribunale di Cosenza. La polizia stradale ha apposto i sigilli ai dispositivi, ritenuti privi della necessaria omologazione, sebbene autorizzati dal ministero dei Trasporti. Il sequestro si inserisce in un’indagine più ampia sulla regolarità degli strumenti di rilevazione della velocità installati in tutto il Paese.
Intanto, il sottosegretario dei Trasporti, Tullio Ferrante, ha annunciato che è stato predisposto uno schema di decreto per stabilire criteri per l’omologazione di questi dispositivi. Il nuovo provvedimento, atteso da anni, vuole garantire misurazioni affidabili e ridurre gli errori.