A gennaio 2025, il tasso medio per i mutui abitativi è sceso al 3,09%, in calo rispetto al 3,11% di dicembre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023. Anche il tasso medio sui finanziamenti alle imprese ha subito una riduzione, fermandosi al 4,20% rispetto al 4,40% del mese precedente e al 5,45% di un anno prima. Il tasso medio sui prestiti complessivi, considerando tutte le operazioni sottoscritte negli anni, è sceso al 4,31% dal 4,44% di dicembre 2024. È quanto è emerso dal bollettino mensile dell’Abi, l’Associazione Bancaria Italiana.
Il rallentamento dell’economia sta influenzando la domanda di prestiti, che è diminuita dell’1% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, valore confermato anche rispetto al mese precedente. A dicembre 2024, i prestiti alle imprese erano scesi del 2,3%, mentre quelli alle famiglie erano aumentati dello 0,2%. Questi dati evidenziano un quadro di crescita moderata e una ridotta propensione a indebitarsi.
C’è invece un aumento nella raccolta di risparmi, con una crescita significativa degli investimenti in titoli. Tra dicembre 2023 e dicembre 2024, la raccolta indiretta è aumentata di oltre 156 miliardi di euro, di cui 47,1 miliardi dalle famiglie. I depositi sono aumentati del 2,1% su base annua a gennaio 2025, con una crescita complessiva della raccolta diretta pari al 2,6%. Nel frattempo, i crediti deteriorati netti sono scesi a 30,4 miliardi di euro, continuando a ridursi rispetto ai picchi raggiunti nel 2015.
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A gennaio sono scesi i tassi e i prestiti, ma sono aumentati i risparmi
Di Redazione |
Pubblicato il 25 Febbraio 2025