«Nel contesto della mancata copertura da parte di Fwu Life Insurance Lux S.A. delle sue passività assicurative con attività idonee entro il 19 gennaio 2025, e in attesa della sentenza del Tribunale distrettuale del Lussemburgo sulla liquidazione giudiziale, la compagnia assicurativa ha sospeso la riscossione dei premi dei contraenti con effetto immediato dal 23 gennaio 2025». Con queste parole la Commissione sulle assicurazioni del Lussemburgo ha chiarito una questione centrale nella vicenda: non si deve più pagare niente, nonostante fino a pochi giorni fa molti clienti con contratti a premio ricorrente abbiano continuato a ricevere richieste di versamenti. Ma ora cos’altro possono aspettarsi gli oltre 100mila clienti italiani titolari di polizze, la maggior parte unit linked per un valore di 300 milioni di euro, della Fwu Life Insurance?
Ci vorrà del tempo e non è detto che il denaro sia perduto. Le normative europea e lussemburghese, infatti, prevedono misure specifiche per garantire la continuità delle coperture assicurative e la tutela dei diritti contrattuali. Un principio chiave è la segregazione degli attivi, ovvero la separazione tra le riserve tecniche, destinate a coprire gli obblighi verso gli assicurati, e gli altri beni dell’impresa
Di solito il trasferimento del portafoglio a un’altra impresa è la soluzione preferita per garantire la continuità delle coperture, come avvenuto in Italia per il caso della compagnia Eurovita. Tuttavia, tale soluzione non è un obbligo assoluto.
In alternativa, i contratti possono essere liquidati e gli assicurati ricevere un pagamento proporzionale ai valori residui delle riserve tecniche che potrebbe non coprire integralmente gli obblighi e causare una perdita di denaro al cliente. Oppure l’impresa assicurativa insolvente può essere posta in amministrazione straordinaria per consentire la gestione del portafoglio fino alla scadenza naturale dei contratti, ma si tratta, di solito, di una soluzione temporanea che non garantisce la piena continuità.
I clienti hanno diritto, poi, a ricevere informazioni dal soggetto che ha venduto loro le polizze: alcune reti di broker e intermediari in tutta Italia. A prescindere dallo sviluppo della procedura che servirà a delineare le possibili soluzioni per i clienti, l’intervento di un ufficio legale potrebbe essere utile per esaminare le modalità di vendita della polizza operate dai broker e dai promotori, per le eventuali responsabilità per l’inosservanza degli obblighi informativi. Tuttavia spesso i venditori non erano a conoscenza delle condizioni finanziarie della compagnia lussemburghese. Pertanto, la responsabilità non ricade automaticamente su di loro.
ARTICOLI
Fwu Life, cosa possono fare i clienti e cosa potrebbe succedere nei prossimi mesi
La commissione sulle assicurazioni del Lussemburgo ha bloccato le richieste di pagamento da parte della compagnia e degli intermediari, ma i tempi per chiarire la situazione e per sperare di recuperare l’investimento saranno lunghi