I primi mesi dell’anno sono solitamente riservati alla stesura di progetti o, più spesso e più semplicemente, alla definizione di buoni propositi. In campo finanziario, oltre al classico obiettivo generico di “risparmiare”, le tematiche principali possono essere rappresentate, a prescindere dall’entità del patrimonio che si possiede, da check up finanziario, pensione complementare e coperture assicurative.
A spiegare perché questi sono tre temi importanti da affrontare per assicurare, almeno a livello finanziario, un buon anno, è Marina Maghelli, membro del cda di Efpa Italia, una delle affiliate della European Financial Planning Association: «Il primo buon proposito dovrebbe essere quello di prendere in mano la propria situazione finanziaria in modo globale, pianificandola. Occorre innanzitutto individuare gli obiettivi di vita che si intende raggiungere come, ad esempio, l’acquisto di una casa, l’istruzione dei figli o la pensione, perché sono proprio questi a tradursi in obiettivi finanziari e rappresentano le motivazioni che ci devono guidare, fissando delle priorità di risparmio e, quindi, di investimento da perseguire nel tempo. Il secondo passo consiste nel fare un check-up finanziario completo. Con l’aiuto di un professionista, è fondamentale valutare come investire per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati. Se invece abbiamo già fatto delle scelte di investimento, è importante verificare che il portafoglio sia ben diversificato per gestire al meglio la volatilità,che sia in linea con il proprio profilo di rischio e orizzonte temporale e che non contenga strumenti non più adeguati al raggiungimento dei propri obiettivi, che nel tempo potrebbero essere cambiati. Inoltre, può capitare di non essere pienamente soddisfatti del servizio ricevuto e l’inizio dell’anno è un’ottima occasione per chiedersi se il proprio consulente è chiaro, trasparente, affidabile, presente, soprattutto nelle fasi difficili dei mercati, preparato e orientato alle esigenze del risparmiatore o meno».
Le altre due priorità su cui intervenire, solitamente, emergono una volta effettuato il necessario check up finanziario e rientrano nella pianificazione di lungo termine, come la costruzione di una posizione di previdenza complementare e la sottoscrizione di apposite tutele assicurative per affrontare nel migliore dei modi gli imprevisti della vita quotidiana.
Marina Maghelli, componente del cda di Efpa Italia
«Buona regola è quella di trasferire a terzi una serie di rischi potenzialmente molto dannosi e non gestibili attraverso il ricorso ai risparmi del singolo individuo, tramite la sottoscrizione di coperture assicurative. Altro buon proposito è quello di informarsi circa la propria situazione previdenziale, valutando ad esempio il tasso di sostituzione, che esprime il rapporto fra la prima rata annua di pensione erogata e l’ultima retribuzione annua percepita, affinché non ci si trovi un domani di fronte ad assegni pensionistici che potrebbero non essere sufficienti rispetto al tenore di vita che intendiamo perseguire durante la terza età. Buoni propositi che bisognerebbe però trasformare in azioni concrete, perché, come recita un proverbio, “chi ha tempo, non aspetti tempo”».