«La domanda di beni di lusso sta aumentando tra i nuovi consumatori della classe media, in particolare in Asia, offrendo agli investitori l’opportunità di accedere ai tassi di crescita dei mercati emergenti con la corporate governance dei mercati sviluppati, grazie a marchi del lusso occidentali, stabili e consolidati, con un alto potere di prezzo». Parola di Flavio Cereda, co-investment manager luxury brands di Gam. «La decelerazione in atto (sempre in un contesto di crescita) in realtà va vista in un contesto più ampio, cioè come conseguenza di performance anomale ed eccessivamente forti tra il 2021 e il 2023… ovvero la crescita si sta di nuovo normalizzando verso i valori medi sempre visti e, a nostro parere, sostenibili e che beneficerà i marchi che meglio sono attrezzati per gestire le nuove dinamiche e i nuovi appetiti» prosegue Cereda. «Inoltre, gli investitori possono puntare sul tema della responsabilità sociale attraverso questo settore. Infatti, le società di beni di lusso si stanno attivando in risposta alla crescente presa di coscienza presso i consumatori più giovani. Tipicamente, queste società presentano una crescita composta dei ricavi elevata, anche a doppia cifra, con margini anche ben superiori al 20% (varia per categorie di prodotto) e un rendimento del capitale investito elevato. Sono pertanto in grado di generare un ottimo valore per l’azionista nel lungo termine. Considerata l’importanza delle tendenze nel settore del lusso, è fondamentale una rigorosa analisi bottom-up delle società e del loro posizionamento competitivo, oltre che delle preferenze dei consumatori».
Secondo Cereda, nel settore del lusso, il differenziale in termini di performance tra vincitori e vinti può essere molto ampio, al punto che chi vince piglia tutto. «Finora» spiega «nel 2024 il differenziale è stato significativo. Secondo noi, la premiumisation (ovvero lo spostamento dei consumi verso i prodotti più costosi, in cima alla nostra piramide del lusso) e la richiesta di personalizzazione da parte dei marchi del lusso più esclusivi stanno creando molte opportunità di crescita dei ricavi e di redditività. Considerato che ci sono enormi differenze in termini di performance tra i marchi di successo e quelli in difficoltà, per identificare i vincitori è fondamentale una gestione attiva che si basa sull’analisi fondamentale e su una profonda comprensione di tutte le caratteristiche del settore del lusso. In tale segmento di mercato, la posizione di vincitori e vinti può cambiare in misura significativa nel giro di pochi mesi. Tra le scelte meno ovvie, per esempio, per quanto riguarda Viking Holdings e On Holding: nessuno dei due titoli fa parte dell’indice ma entrambi hanno riportato ottime performance. Viking Holdings è una società quotata negli Stati Uniti nel mercato delle crociere di lusso, nonché un modo per accedere ai consumatori più ricchi e sfruttare la loro crescente propensione per le esperienze e i viaggi di alta gamma. On Holding è la capogruppo della società quotata negli Stati Uniti ma con sede in Svizzera On Running che sta conquistando rapidamente quote di mercato a scapito di altre aziende come Nike poiché è più innovativa, ha un sistema di determinazione dei prezzi migliore nonché un marchio di tendenza».
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La classe media è la nuova “prateria” dei prodotti di lusso
Secondo Flavio Cereda di Gam, la crisi del settore è il frutto dell’eccessiva crescita nel passato, ma resteranno enormi differenze di performance tra i marchi di successo e quelli in difficoltà