La previdenza complementare non solo è un ottimo modo per integrare la pensione pubblica una volta smesso di lavorare, ma è anche uno degli investimenti che beneficia di una delle normative più favorevoli dal punto di vista fiscale. Scoprirne i vantaggi può aiutare a fare una scelta lungimirante per il proprio futuro.
La pensione pubblica non basta
La previdenza pubblica, da sola, non è sufficiente a mantenere il medesimo tenore di vita concesso dall’ultimo stipendio percepito prima di andare in pensione. Si tratta di una verità scomoda, ma di cui gli italiani sono ben consapevoli (e preoccupati): secondo la ricerca del 2024 “Gli italiani e la previdenza integrativa” di Anima Sgr, 9 connazionali su 10 ritengono questo problema molto o abbastanza importante. Tuttavia, appena il 54% dichiara di aver attivato una qualche soluzione di previdenza complementare, e anche chi lo fa in molti casi non alimenta a sufficienza il proprio fondo pensione o non lo fa con regolarità. Perché? Molti italiani non hanno familiarità con i fondi pensione privati, o preferiscono investire il proprio denaro in altri prodotti. Per questo, è fondamentale fare luce sui tanti vantaggi – di natura fiscale ma non solo – riservati a chi aderisce alla previdenza integrativa.
I tanti vantaggi (anche fiscali) spesso sconosciuti
Sottoscrivere un fondo pensione privato, infatti, permette di integrare il reddito offerto dalla previdenza pubblica una volta ritiratisi dall’attività lavorativa, attraverso un investimento modulabile in base alla propria propensione al rischio (con diversi comparti che offrono diverse composizioni di investimento fra obbligazioni e azioni) e all’orizzonte temporale desiderato. Importanti benefici economici – sotto forma di vantaggi fiscali – sono disponibili sin dalla sottoscrizione. I versamenti volontari sono deducibili dal reddito fino a 5.164 euro all’anno ed è possibile dedurre anche i contributi versati a favore dei figli, maggiorenni o minorenni. Per calcolare i vantaggi fiscali consentiti dall’adesione a un fondo pensione privato, Anima Sgr ha realizzato un simulatore semplice e gratuito, consultabile sul sito fondopensione.animasgr.it.
Inoltre i rendimenti dei Fondi pensione vengono sottoposti a un’imposta sostitutiva sui redditi di capitale pari al massimo al 20%, inferiore a quella massima del 26% applicata a molti altri investimenti finanziari spesso preferiti alla previdenza integrativa. Infine, le prestazioni pensionistiche, al netto della tassazione sul guadagno in conto capitale e di eventuali contributi non dedotti, sono soggette a un’aliquota massima del 15%, che può scendere fino al 9% a seconda di quanti anni di partecipazione al Fondo si hanno.
Anticipazioni fino al 75%
Diversamente da quanto spesso si pensa, il fondo pensione privato presenta importanti elementi di flessibilità: gli aderenti possono chiedere delle anticipazioni anche prima del pensionamento per pagare, ad esempio, spese sanitarie, l’acquisto della prima casa per sé o per i figli o le spese di ristrutturazione, fino al 75% della posizione individuale maturata.
Giuseppe Rivellino, responsabile specialisti previdenziali, Anima Sgr
L’appuntamento per i professionisti della consulenza finanziaria
Per fare il punto sullo stato dell’arte della previdenza complementare in Italia, Anima ha organizzato, per il 26 febbraio un evento con alcuni dei più autorevoli esperti italiani del settore.