Le azioni cinesi sono una rara opportunità. Lo sottolinea una ricerca della Gam, firmata da Jian Shi Cortesi, investment director per il desk Asia/China Growth Equities della società.
Il ragionamento parte dalla considerazione che i semi da cui si sviluppa una fase rialzista vengono sempre piantati nella fase ribassista che la precede. Dopo un rallentamento durato tre anni, a fine agosto l’indice Msci China era sceso di oltre il 50% rispetto al picco del 2021. Le valutazioni sono rimaste molto basse rispetto ai dati storici e anche ad altri mercati. I prezzi delle azioni di molte buone società cinesi, tra cui Alibaba, Tencent e Meituan, sono scesi del 70%-90% circa rispetto ai livelli massimi. Alcune di queste aziende scambiavano ai minimi storici. Secondo Gam, è la situazione ideale per gli investitori che vogliono acquistare società robuste a prezzi molto convenienti.
«Il 26 settembre, in un incontro del Politburo» spiega Cortesi «la Cina si è chiaramente impegnata a sostenere l’economia, il mercato immobiliare e il mercato azionario attraverso l’introduzione di una serie di provvedimenti robusti e coordinati, tra cui l’allentamento monetario, stimoli fiscali e prestiti alle imprese per il riacquisto di azioni proprie. Il messaggio è chiaro: il governo cinese vuole sostenere la crescita e rafforzare il mercato azionario. E può farlo in molti modi. Ciò dovrebbe contribuire a limitare il potenziale di ribasso del mercato azionario cinese. Gli investitori esperti non si mettono contro la Fed. E ora sembra che non intendano mettersi neppure contro il governo cinese che ha introdotto misure di ampia portata per stimolare l’economia e nuovi strumenti per sostenere il mercato azionario».
Fondi sovrani cinesi avevano cominciato ad acquistare azioni cinesi già all’inizio dell’anno e in passato hanno dimostrato di essere ben informati, mentre i riacquisti di azioni proprie da parte delle società cinesi quest’anno hanno toccato livelli record.
«Gli investitori locali» spiega ancora Cortesi «hanno iniziato a movimentare i risparmi ingenti spostandoli dalle banche verso il mercato azionario. Ci sono ancora più di 140 mila miliardi di yuan (20 mila miliardi di dollari USA) presso le banche, un importo superiore al Pil della Cina. Molte istituzioni internazionali hanno un’esposizione limitata o nulla in Cina. Sanno che la Cina è estremamente conveniente sulla base di diversi indicatori, tra cui i multipli PE. E possono incrementare l’esposizione nel Paese, soprattutto se il rally continua. Il timore di restare esclusi e di riportare performance negative potrebbe trainare ulteriormente gli acquisti di azioni cinesi». Le prospettive positive a lungo termine per le azioni cinesi non non si fondano unicamente sugli stimoli economici introdotti di recente, ma anche sui piani del Paese per diventare un leader globale e acquistare una posizione dominante nei settori chiave del futuro. «Per quanto» conclude Cortesi «il supporto da parte delle autorità sosterrà l’economia a breve e medio termine, a nostro giudizio le fondamenta per una crescita economica a lungo termine, con rendimenti potenzialmente interessanti nel mercato azionario cinese, erano già presenti. Ai prezzi correnti, il rendimento asimmetrico delle azioni cinesi offre una rara opportunità. L’indice presenta un ottimo potenziale di rialzo e un potenziale di ribasso più contenuto in base alle valutazioni e ai prezzi storici. Il governo indubbiamente vuole assistere al rialzo del mercato azionario cinese per rafforzare la fiducia nell’economia locale e non intende fermarsi finché non avrà raggiunto l’obiettivo».
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In Cina i prezzi delle azioni sono troppo bassi per essere veri
Secondo Gam, i titoli cinesi sono una rara opportunità perché le autorità di Pechino vogliono un rialzo del mercato e non si fermeranno finché non lo avranno ottenuto