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Email marketing sostenibile: efficienza, risparmio e cura dell’impatto ambientale
Di Manuele Bacchi |
Pubblicato il 3 Dicembre 2024

Siamo in un momento di trasformazione digitale dove l’email marketing diventa uno strumento potente per le aziende: costruisce relazioni dirette, incrementa le vendite e diffonde rapidamente i messaggi. Tuttavia un uso poco strategico genera sprechi, costi nascosti, perdite di business (proprio perché non si raggiunge la casella giusta) e ha conseguenze negative sull’impatto ambientale. Infatti le email non mirate o lo spam causano anche un superfluo consumo energetico e lasciano un’impronta di carbonio spesso trascurata.
I principali errori nell’email marketing includono la mancanza di segmentazione, personalizzazione e gli invii massivi senza strumenti professionali o Smtp certificati. Queste pratiche fanno sì che i messaggi raramente raggiungano il target giusto, portando a tassi di apertura bassi e a uno spreco di risorse. Uno studio del Data & Marketing Association indica che le email non lette possono costare fino al 15% in più rispetto a quelle inviate attraverso campagne mirate. Inoltre, come già detto in apertura ogni email che non raggiunge il suo scopo contribuisce all’inquinamento digitale perché aumenta il carico sui server e sui database. Secondo Cleanfox, un utente medio genera fino a 135 chili di CO2 l’anno a causa di email inutili e globalmente l’energia necessaria per gestire gli invii di spam equivale alle emissioni di 3,1 milioni di automobili.
The last but not the least risulta controproducente anche inviare email con troppa frequenza in quanto i clienti si infastidiscono e si disiscrivono, danneggiando la reputazione del brand e riducendo l’efficacia delle campagne future.
Che cosa possono fare le aziende allora? Adottare una strategia di email marketing sostenibile perché non solo ottimizza l’efficienza del marketing ma aiuta a ridurre le emissioni di anidride carbonica e il consumo energetico. Ci sono aziende che avendo adottato già una strategia di email marketing sostenibile hanno implementato gli invii mirati e personalizzati, come ad esempio Patagonia che ha ottenuto un aumento del 40% nei tassi di apertura e una riduzione interessante dei costi operativi. Questo dimostra come un approccio sostenibile possa migliorare sia i risultati dell’azienda sia la percezione del brand. Altra cosa, facile da fare, è l’attivazione delle seguenti Best Practices:

1. Segmentazione del database: suddividere i contatti per interessi e comportamenti riduce invii superflui, aumenta i tassi di apertura e minimizza gli sprechi.

2. Personalizzazione e automazione: le email personalizzate hanno un tasso di apertura superiore del 29% rispetto a quelle generiche (Experian). L’automazione con trigger basati sul comportamento consente invii mirati e rilevanti.

3. Pulizia del database: eliminare i contatti inattivi ottimizza le risorse, riduce le emissioni e i costi di invio, migliorando la qualità dei dati.

4. Monitoraggio delle performance: analizzare i risultati consente di adattare le strategie migliorando l’efficacia e riducendo sprechi.

 

Manuele Bacchi, vice presidente esecutivo Confassociazioni Digital

 

Inoltre, nel 2021, l’Unione Europea ha aggiornato la normativa sulla sostenibilità con la Corporate Sustainability Reporting Directive impattando anche il Decreto Legislativo 254/2016 che obbliga grandi imprese e istituzioni pubbliche a includere nei bilanci una relazione di sostenibilità. Da qui si comprende che adottare un approccio sostenibile anche nell’email marketing permette di rispettare la legge e di ridurre l’impatto ambientale con benefici concreti per l’azienda e per il pianeta.