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Quasi 3 milioni di lavoratori andranno sostituiti entro il 2028
Di Redazione |
Pubblicato il 29 Ottobre 2024
Lombardia, Emilia-Romagna, Campania, Lazio e Veneto guideranno la domanda di nuovi occupati, mentre già scarseggiano figure professionali qualificate per le Pmi

Il tema della “people scarcity” in Italia, ossia la difficoltà nel reperire personale qualificato, emerge come un problema cruciale per le piccole e medie imprese (Pmi), che rappresentano il 98% del tessuto imprenditoriale del Paese. Secondo un’indagine dell’I-AER (Institute of Applied Economic Research), tra il 2024 e il 2028 il fabbisogno di forza lavoro in Italia si attesterà tra i 31 e i 36 milioni di occupati, a seconda degli scenari futuri. Questo dato include la sostituzione di circa 2,9 milioni di lavoratori in uscita. Lombardia, Lazio, Campania, Emilia-Romagna e Veneto guideranno la domanda di nuovi occupati. Tuttavia, nonostante la digitalizzazione abbia trasformato i processi di ricerca e selezione del personale, le imprese italiane, in particolare le Pmi, faticano a trovare candidati idonei. Il 70% delle Pmi interpellate segnala difficoltà nel reperire personale adatto.
Le Pmi continuano a incontrare difficoltà nel reclutare figure qualificate in vari settori: Tecnologia dell’informazione: carenza di sviluppatori software, specialisti in cybersecurity e analisti; Manifatturiero: mancanza di operai qualificati, tecnici di manutenzione e specialisti in automazione industriale; costruzioni: difficoltà nel trovare carpentieri, muratori ed elettricisti; logistica e trasporti: penuria di autisti di camion e operatori di magazzino; alberghiero e ristorazione: scarsità di cuochi, camerieri e addetti alle pulizie; agricoltura: insufficienza di lavoratori stagionali e specializzati per la raccolta.