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La Banca Centrale Europea taglia i tassi e potrebbe farlo ancora nei prossimi mesi
Di Redazione |
Pubblicato il 22 Ottobre 2024
Il rallentamento dell’inflazione e i timori per la crescita economica hanno spinto la Bce a limare di 25 punti base gli interessi sui depositi. Una decisione che si rifletterà positivamente sulle rate variabili dei mutui e sulla spesa per il debito pubblico

La Bce ha ridotto i tassi di 25 punti base per la terza volta consecutiva nel 2024. Il tasso sui depositi è sceso al 3,25%, il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,40% e quello sui prestiti marginali al 3,65%. «Le ultime informazioni» si legge nel comunicato della Banca Centrale Europea, «indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato, ma le prospettive di inflazione sono inoltre influenzate dalle recenti sorprese al ribasso degli indicatori dell’attività economia. Allo stesso tempo, le condizioni di finanziamento rimangono restrittive».
Basse prospettive di crescita – di cui ha parlato la stessa presidente della Bce Christine Lagarde davanti alla stampa – potrebbero spingere verso ulteriori tagli dei tassi, ma l’impressione degli esperti è che preoccupino meno dell’eventuale ripresa dell’inflazione. «La decisione della Bce di tagliare i tassi di 25 punti riflette la sua posizione prudente in presenza di un’inflazione di fondo persistente. La Bce potrebbe sospendere i tagli dei tassi entro l’inizio del 2025, mentre tiene sotto controllo le dinamiche dell’inflazione e le pressioni salariali. Poiché l’inflazione dovrebbe aumentare nel breve periodo, la Bce potrebbe adottare un approccio attendista», ha commentato Morgane Delle Donne, head of investment strategy Europa di Global X.
«La Bce prevede di tagliare ulteriormente i tassi entro marzo 2025. Tuttavia, nel caso di uno shock inflazionistico derivante dalle tensioni in Medio Oriente, potrebbe essere indotta a muoversi con maggiore cautela», ha aggiunto Felix Feather, economista di Abrdn.
Non è dello stesso parere, Henry Cook, senior european economist di Mufg Bank secondo cui, «la Bce continuerà a tagliare i tassi a ogni riunione prima di tornare a un ritmo di allentamento trimestrale il prossimo anno. Per ora, flessibilità rimarrà la parola d’ordine e ci aspettiamo che i policymaker continueranno a sottolineare la loro dipendenza dai dati, cercando di minimizzare l’importanza dell’attuale accelerazione dell’allentamento».
«Questi tagli dei tassi consecutivi, i primi in 13 anni, sottolineano le serie preoccupazioni della Bce riguardo alla debolezza della crescita economica, in particolare per quanto riguarda la Germania. È chiaro che l’attenzione si è spostata dalla gestione dell’inflazione al rilancio della crescita», ha spiegato Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm.
In ogni caso, questo taglio dei tassi d’interessi da parte della Bce farà risparmiare in media 18 euro al mese, che corrisponde a 216 euro l’anno, a chi ha un mutuo a tasso variabile. Il calcolo è dell’Unc, che ha considerato l’ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,1%, e l’importo e la durata media di un mutuo. «Un’ottima notizia per chi ha un mutuo a tasso variabile o per chi sta per acquistare casa, oltre che per le finanze pubbliche, grazie all’abbassamento degli oneri sul debito pubblico», ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori, in una nota. «L’importante, però, è che l’inflazione continui a scendere, come attestano i dati di Eurostat, con l’inflazione che a settembre nell’Eurozona scende all’1,7% al 2,2% di agosto. Altrimenti la Bce dovrà tornare a una politica monetaria restrittiva, dovendo restare la frenata dei prezzi il loro faro guida».