Non rende nulla, ma è stato uno dei migliori investimenti degli ultimi due anni. Il prezzo dell’oro è volato, inanellando record su record dopo il conflitto tra Russia e Ucraina e le sanzioni imposte agli asset russi dal governo statunitense hanno spinto molte altre economie a valutare il rischio di detenere riserve in dollari. Ecco alcuni fattori aggiuntivi che secondo Oliver Taylor, Multi-Asset Fund Manager, e Joven Lee, Multi-Asset Strategist, di Schroders Investment Management, influenzeranno il prezzo dell’oro nel prossimo futuro.
Rendimenti reali negli USA
A fronte dell’attenuazione dell’inflazione, la relazione negativa tra rendimenti reali e oro si riaffermerà. Quando le banche centrali inizieranno a tagliare i tassi di interesse, i rendimenti reali dovrebbero scendere e l’attrattiva relativa dell’oro porterà a una ripresa della domanda.
Dollaro USA
L’oro è, di norma, valutato sui mercati internazionali nella valuta degli Stati Uniti d’America. Quando il valore del dollaro cresce, l’oro diventa più costoso in altre valute. Ciò comporterà una riduzione della domanda. Se le banche centrali mondiali iniziassero a sganciarsi dalla politica della Fed, potrebbero crearsi dei differenziali sui tassi d’interesse, che possono generare significativi movimenti valutari, i quali potranno, a loro volta, influenzare il prezzo dell’oro.
Domanda occidentale
Il rally dell’oro degli ultimi due anni non può essere attribuito alla domanda occidentale, che è diminuita in modo significativo. Al contrario, la domanda delle banche centrali e la domanda interna in Oriente sono state il principale stimolo che ha portato alla crescita dei prezzi dell’oro nell’ultimo periodo. Questo cambiamento evidenzia che l’attuale performance dell’oro è largamente influenzata da fattori che vanno oltre le tipiche dinamiche di mercato. A fronte del passaggio a un imminente ciclo di tagli dei tassi, potremmo però assistere a un’inversione di tendenza.
Domanda delle famiglie orientali
Il passaggio all’acquisto di oro da parte delle famiglie cinesi coincide con la fine del mercato immobiliare rialzista. Il malessere generale dei mercati cinesi onshore non ha lasciato agli investitori nazionali alternative migliori se non gli acquisti di oro. Di conseguenza, la domanda cinese di ETF sull’oro ha registrato una crescita significativa dei patrimoni gestiti, il che implica una forte crescita sul mercato fisico. Il forte aumento dei prezzi dell’oro, tuttavia, ha ridotto la domanda in alcuni mercati, ma una crescita economica positiva può attenuare questo impatto.
Domanda delle banche centrali
Considerando tutte le principali regioni, la variazione delle riserve auree delle banche centrali durante il 2023 è stata decisamente più elevata rispetto al 2021 e al 2022 insieme. L’interruzione degli acquisti da parte della banca centrale cinese non dovrebbe sconvolgere in modo significativo la tendenza generale. Infatti, altri attori importanti, come la Turchia e i Paesi del Medio Oriente, potrebbero continuare a trainare la domanda. A volte i fattori politici possono far passare in secondo piano le considerazioni economiche, rendendo l’incentivo ad acquistare oro più influenzato dagli eventi geopolitici che non dai rendimenti reali o dalle condizioni economiche dei singoli Paesi.
Rischio geopolitico
Si sta sviluppando una preferenza per l’oro rispetto al dollaro come bene rifugio. L’invasione dell’Ucraina e il successivo congelamento di 300 miliardi di dollari di asset russi sono stati un incentivo a investire in oro, il che ha messo in discussione il predominio del dollaro.
Deprezzamento delle valute
Alcune economie potrebbero avere una minore fiducia nell’affidabilità creditizia a lungo termine del dollaro come valuta di riserva, il che potrebbe spingerle a cercare l’oro come elemento di diversificazione strutturale. Nell’attuale quadro economico, il governo statunitense è in forte deficit e i timori di una politica fiscale più espansiva, pur già in presenza di rapporti debito/Pil significativi, potrebbero peggiorare la situazione.