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Auto elettriche, usate costano sempre meno
Di Redazione |
Pubblicato il 10 Luglio 2024
Il prezzo medio nel mese di maggio è di 28.735 euro, con un calo dell’11,8% rispetto allo stesso periodo del 2023

A maggio prosegue per il sesto mese consecutivo il calo dei prezzi medi delle auto elettriche usate, che si attestano a 21.640 euro, registrano una flessione del 2%, dall’inizio dell’anno e del 5,6% rispetto a maggio del 2023. È quanto emerge dai dati Autoscout basati sull’indice Agpi, che misura i prezzi delle auto usate in vendita sul portale. Se si considera il mese di novembre, dove i prezzi medi hanno raggiunto il valore massimo dal 2019 (23.090 euro), il calo è del 6,3%. In generale calano tutti i prezzi delle vetture in vendita, ma diesel ed elettriche sono quelle che calano di più. Sono, invece, aumentate del 3% quelle ibride.
Il prezzo medio di un’auto elettrica usata nel mese di maggio è di 28.735 euro, con un calo dell’11,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per le ibride, il prezzo medio dell’usato è stato di 34.185 euro, in calo del -5%. Cala anche il costo delle auto a benzina del 3,5%. Il prezzo medio di un’auto diesel è di 18.775 euro, in calo dell’11,8%.
Visti i costi, sono sempre più gli italiani (29%) che, prima di acquistare un’auto nuova, prendono in considerazione marchi asiatici e cinesi. Per l’esattezza si tratta del 25% secondo l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani condotta da Aniasa (l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilita’) e Bain & Company. Gli incentivi governativi e gli sconti continuano a essere i principali strumenti richiesti dai consumatori per considerare il cambio della vettura (il 75% li ritiene condizione necessaria). «L’entrata in vigore dei nuovi eco-incentivi e il quasi contestuale loro esaurimento per le vetture elettriche», ha commentato il presidente Aniasa Alberto Viano, «evidenzia come esista anche in Italia una crescente domanda per i veicoli elettrici; questa chiaramente necessita, come del resto in tutta Europa, di incentivi diretti o fiscali. Ai consumatori e alle aziende servirebbe una nuova e stabile politica fiscale sull’auto che riduca o azzeri il gap rispetto al resto d’Europa sui costi di mobilità».