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La carenza di rame fa dare i numeri agli analisti del settore
Di Franco Saro |
Pubblicato il 20 Maggio 2024
Secondo alcuni nei prossimi due anni il prezzo potrebbe più che triplicare a causa di una domanda molto superiore all’offerta

Per gli esperti di Bank of America, le attuali condizioni potrebbero spingere il prezzo del rame «fino a 12.000 dollari alla tonnellata entro il 2026». Più cauti i colleghi di Banca Mps, per i quali le quotazioni per l’estate potrebbero arrivare in un range tra 8.500-9.000 dollari alla tonnellata. Benjamin Louvet, head of Commodities di Ofi Invest Am, arriva a dire che il 2024 potrebbe essere “l’anno uno del rame” e, a partire dai prossimi mesi, potremmo assistere a un vero e proprio rally, anche perché, secondo IFP Énergies Nouvelles nel 2050 consumeremo circa il 90% delle risorse ad oggi conosciute Per l’esperto di Ofi Invest Am, insomma, questi numeri bastano a convincerlo che la corsa del rame «potrebbe portare il prezzo a toccare la soglia dei 30 mila dollari a tonnellata nell’arco di due anni».
Il metallo rosso ha assunto un ruolo centrale nelle nuove tecnologie, in particolare in quelle connesse alla decarbonizzazione. A questo si aggiungono poi i tagli alla produzione che si stanno traducendo in una contrazione dell’offerta, assieme alla ripresa dell’economia globale, al restocking e ai tagli dei tassi. Il rame è utilizzato negli impianti di energia rinnovabile, nei cavi elettrici, nei veicoli a batteria e nei data center, tutti elementi che sono più richiesti che mai grazie a megatrend ambientali e all’intelligenza artificiale.
Il problema è che le miniere esistenti sono destinate a produrre meno rame nei prossimi anni a causa dell’esaurimento dei giacimenti e le aziende non investono abbastanza in nuovi siti per compensare la differenza, tanto meno per aumentare la produzione. Al contrario, sembrano più interessate ad acquistare rivali focalizzati sul rame, come dimostra la proposta di acquisizione di Anglo American da parte di Bhp.
Secondo la società di consulenza Cru Group, le aziende minerarie dovranno spendere 150 miliardi di dollari in più tra il 2025 e il 2032 per colmare il probabile gap di offerta. Ma hanno anche le loro ragioni per tagliare. È sempre più difficile trovare nuove fonti di qualità per il metallo e i costi di estrazione stanno aumentando, mentre cresce la protesta sociale e ambientale contro l’estrazione. Inoltre, il rame è un indicatore dell’economia e le aziende minerarie non vogliono sorprese da un improvviso calo della domanda proprio mentre stanno ultimando i loro progetti. BlackRock ritiene che il prezzo del metallo debba raggiungere il livello record di 12.000 dollari a tonnellata – circa il 20% in più rispetto ai livelli attuali – per incentivare una spesa seria da parte delle aziende del settore.