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Banca Centrale Europea e Federal Reserve: le politiche monetarie sono arrivate al bivio
Di Antonio Potenza |
Pubblicato il 14 Maggio 2024
Christine Lagarde taglierà 25 punti base a giugno e brucerà sul tempo il numero uno della Fed Jerome Powell. Una dinamica dettata dalla resistenza dell’inflazione Usa. Tante le opportunità nel settore obbligazionario. Ma occhio anche alle Borse

Le decisioni della Banca Centrale Europea e della Federal Reserve sono vicine a un bivio. Se fino a qui per combattere l’inflazione le due banche centrali avevano seguito una strategia simile basata sull’innalzamento dei tassi, ognuna con le proprie peculiarità, adesso le strade potrebbero dividersi. Osservatori e investitori sono concordi nel credere che la sforbiciata da parte di Christine Lagarde, presidente della Bce, possa arrivare con buona probabilità a giugno.
Al contrario lo scenario americano si solidifica attorno alla possibilità di un tardivo allentamento della stretta monetaria.
È quanto sostenuto da Andrea Conti, responsabile Macro Research & Product Specialist di Eurizon, che ha riassunto la view di investimento della casa di gestione nella pubblicazione mensile su FR|Vision intitolata “The Globe”. «Per il terzo mese di fila il carovita degli Stati Uniti si è mantenuto sopra la soglia ottimale individuata da Powell e colleghi», ha detto Conti. Questa tendenza, per l’esperto, rappresenta semplicemente un assestamento della traiettoria dei prezzi e non una nuova fiammata.
«L’inflazione dovrebbe stabilizzarsi nell’area 3,5%-4% su base annua come risultato di un’economia molto forte», ha aggiunto il manager, ricordando le ottime previsioni sull’andamento del Pil nazionale: «Anche nelle ultime settimane i dati macro americani hanno mediamente sorpreso il consenso e le stime di crescita per il 2024 sono state riviste ulteriormente al rialzo, essendo ora attestate al 2,4%, in linea con la crescita registrata nel 2023».

 

Andrea Conti, responsabile Macro Research & Product Specialist di Eurizon

 

Come emerso da “The Globe”, il rinvio dei tagli sta facendo risalire il rendimento dei bond americani e per contagio anche quelli dell’Eurozona. Dal punto di vista di Conti, per una buona allocazione di portafoglio, occorre considerare che non si sta ipotizzando una ripresa del rialzo dei tassi ma piuttosto un posticipo dell’avvio dei ribassi e una riduzione della loro entità complessiva. «Quanto più a lungo Fed e Bce manterranno il costo del denaro sui livelli attuali tanto più l’investitore incasserà cedole a breve e media scadenza non solo elevate ma anche superiori all’inflazione», afferma.
Quanto ai mercati azionari, l’incertezza sulle mosse di politica monetaria rischia di portare a nuova volatilità. Secondo Conti, «il rinnovato dibattito sul carovita può rappresentare il giusto pretesto per una pausa di riflessione da parte degli investitori in capitale di rischio».