La seconda parte del mese di marzo ha rappresentato un periodo sfidante per il lusso quotato in Europa e in particolare a Piazza Affari. Il settore della moda ha infatti accusato l’onda lunga del tonfo di uno dei titoli guida, Kering, scatenato dall’annuncio che le vendite nei primi tre mesi del marchio di punta del Gruppo, Gucci, a cui sono riconducibili la metà delle vendite del gruppo e due terzi degli utili, stanno evidenziando un probabile calo intorno al 20% in scia alla debolezza in Asia.
A caldo, le perdite in Borsa per Kering hanno superato il 13%, portandosi dietro al ribasso altri gruppi leader nel settore del lusso come Lvmh, proprietaria di numerosi marchi di alta moda, tra cui Christian Dior, Fendi, Céline, Guerlain, Marc Jacobs, Givenchy, Kenzo, Loro Piana, Emilio Pucci e Louis Vuitton. Le vendite hanno interessato anche Hermes, casa di moda famosa per le sue borse tra cui le ambite Birkin, e Prada, quotata a Hong Kong. A Piazza Affari l’impatto negativo è stato evidente, con alcune sedute non facili per nomi importanti del settore come Brunello Cucinelli, Ferragamo e Moncler. Ma, secondo Morningstar, è in particolare quest’ultima che dalla notizia delle difficoltà delle vendite sta ricevendo attenzione positiva da parte degli analisti e del mercato a causa delle proprie previsioni di contro positive sulla dinamica delle vendite nel primo trimestre del 2024.
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La moda sfila in retromarcia
L’annuncio del calo delle vendite di Kering ha messo sotto schiaffo tutto il settore in Borsa, ma ha attirato attenzioni positive sui titoli Moncler