Per Nabil Hanano, associate portfolio manager, global growth equities di T. Rowe Price, gli investitori stanno affrontando tre mutamenti significativi sul mercato: l’intelligenza artificiale (Ia), le incretine artificiali (Glp-1) e gli investimenti in un mondo differente da quello dell’ultimo decennio.
L’appeal degli industriali
L’uscita dal Covid ha avuto un impatto diverso nei vari settori e all’interno dei settori stessi. «Ci troviamo» spiega Hanano «in un momento interessante per i titoli industriali, in quanto una serie di dinamiche secolari, come l’elettrificazione e l’automazione, coincidono con un assetto ciclico favorevole. La Cina non rappresenta più un vero problema per molte società e l’Ism nel comparto manifatturiero si è attestato sotto il livello di 50 negli ultimi 16 mesi, attestando il ciclo negativo più lungo in oltre 20 anni, che è altresì destinato a essere il terzo ciclo negativo più consistente dalla fine degli anni Quaranta. Dai commenti di diverse aziende attive nei trasporti e quelle a ciclo breve trapela ottimismo nell’ambito di diversi mercati finali che spaziano dalle vendite al dettaglio al comparto industriale. Le società hanno anche sottolineato l’impatto dell’Ia sul complesso industriale. Le aziende che supportano la costruzione di impianti elettrici e di centri di elaborazione dei dati hanno registrato un andamento particolarmente positivo. Per quanto riguarda il comparto elettrico, basti considerare che ogni chip Nvidia H100 consuma energia quanto una famiglia media in un giorno. I carichi di lavoro per le aziende elettriche sono aumentati da due a cinque anni, considerato che le grandi società di Internet stanno pianificando la costruzione di centri di elaborazione dei dati fino al 2028.
Intelligenza e obesità
L’Ia e le incretine artificiali dal punto di vista economico sono piuttosto simili. Entrambi operano in una struttura di monopolio/oligopolio, tutti e due vendono tutto ciò che riescono a produrre, in quanto la loro capacità produttiva è limitata, ed entrambi partecipano a mercati raggiungibili di grandi dimensioni: il mercato dei chip è stimato in 400 miliardi di dollari, quello dell’obesità in 200 miliardi di dollari. Tutti e due inoltre devono fare i conti con elevate barriere all’ingresso.
Nei semiconduttori, a parte il caso Nvidia, la sola azienda al mondo da cui acquistare le Gpu, tra gli altri titoli del comparto dell’Ia, figurano le società che fabbricano beni strumentali per semiconduttori Taiwan Semiconductor Manufacturing e Asml Holding, per le quali si prevede un’accelerazione significativa degli ordinativi. «In portafoglio» continua Hanano «deteniamo anche Advanced Micro Devices, per la quale prevediamo un’accelerazione sia delle Cpu che dell’immissione del MI300 (il rispettivo chip per le Gpu), oltre che Microsoft e Amazon, che presentano attività nel cloud computing che dovrebbero registrare un’accelerazione nel 2025».
Per le incretine il discorso è simile. Negli Usa sono presenti circa 100 milioni di obesi e, indicativamente, 50 milioni hanno sottoscritto una copertura assicurativa, mentre meno di un milione è sottoposto a cure. «In portafoglio» continua Hanano «abbiamo Eli Lilly, Novo Nordisk e l’azienda farmaceutica giapponese Shionogi. La capacità è stata un problema sia per Eli Lilly che per Novo Nordisk, ma riteniamo che stiamo per assistere a una riaccelerazione della crescita delle prescrizioni per il Glp-1 e per far fronte ai problemi di capacità, Eli Lilly ha avviato la produzione un suo secondo stabilimento in North Carolina. Intanto, a inizio febbraio Novo Nordisk ha annunciato l’intenzione di voler acquistare Catalent per 11 miliardi di dollari».