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La bolletta? La rimborsa il datore di lavoro
Di Redazione |
Pubblicato il 19 Marzo 2024

Le aziende potranno pagare ai propri dipendenti le rate di interessi del mutuo sulla prima casa o l’affitto. E questi benefit saranno esentasse se rispetteranno il limite dei mille euro per i lavoratori senza figli a carico e i duemila euro per coloro che, invece, i figli li hanno.
Lo ha previsto la manovra di Bilancio approvata a dicembre scorso, ma ora sono arrivate anche le indicazioni operative da parte dell’Agenzia delle Entrate.
La circolare passa in rassegna alcune delle novità in materia di welfare aziendale. Tra i fringe benefit possono rientrare non solo le somme per il pagamento delle utenze domestiche (energia elettrica, acqua e gas), ma anche quelle per l’affitto o gli interessi sul mutuo dell’abitazione principale del lavoratore, anche se il contratto di affitto o il mutuo sono intestati al coniuge o a un altro familiare del dipendente. L’Agenzia fornisce chiarimenti anche sulle modalità per determinare il compenso in natura in caso di prestiti concessi al lavoratore, con particolare riguardo al tasso ufficiale di riferimento (Tur), e sulla riduzione dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di risultato dal 10 al 5%.
Sulle spese coperte dal benefit il contribuente, però, non potrà beneficiare di altre agevolazioni e per esempio non potrà portare in detrazione dal reddito nel 730 gli interessi sul mutuo rimborsati dal datore di lavoro.