Seleziona una pagina

ARTICOLI

Cosa sono le Cacs, quelle clausole che nessuno (o quasi) conosce
Di Rosaria Barrile |
Pubblicato il 12 Marzo 2024
Le “clausole di azione collettiva” sono una delle caratteristiche chiave dei titoli di Stato che hanno una durata superiore ai 12 mesi, compresi i Btp Valore e i Btp Futura

L’ultima emissione del Btp Valore ha fatto il “pieno” di sottoscrizioni con una raccolta record di 18,3 miliardi di euro. Molti italiani ne hanno fatto incetta, nonostante siano in pochi però a conoscere tutti gli aspetti. Tra quelli più di frequente ignorati vi sono le clausole di azione collettiva, ossia le “Cacs”.
«Chi ha investito sui titoli di Stato o ha intenzione di farlo dovrebbe essere al corrente delle principali caratteristiche di funzionamento: spesso, invece, ci si concentra su caratteristiche poco rilevanti come, ad esempio, la periodicità della cedola, semestrale o trimestrale, e si finisce per trascurare aspetti importanti come le “clausole di azione collettiva», spiega Marina Maghelli, membro del Cda di Efpa Italia, una delle affiliate della European Financial Planning Association. «Le Cacs sono state introdotte progressivamente dal 1° gennaio 2013 in poi a seguito del Trattato che istituisce il Meccanismo Europeo di Stabilità. Lo scopo è quello di consentire una ristrutturazione ordinata del debito in caso di necessità. Secondo queste clausole può essere introdotta una modifica degli obblighi in capo all’emittente del titolo di Stato. Pertanto, un’obbligazione può subire variazioni sotto ogni aspetto chiave. È consentito ad una maggioranza qualificata di investitori in obbligazioni di modificare i termini e le condizioni di pagamento di un titolo, in maniera giuridicamente vincolante per tutti i detentori del titolo. Detto in altri termini, queste clausole riguardano la possibilità che, in casi estremi, lo Stato che ha emesso un’obbligazione possa chiedere agli obbligazionisti di accettare ad esempio il taglio del valore nominale del titolo, oppure la riduzione delle cedole o il cambio della data o della valuta».
Le clausole di azione collettiva non si applicano a tutti i titoli di Stato della zona euro, ma solo a quelli di nuova emissione con scadenza superiore a un anno mentre restano esclusi i titoli con scadenze brevi come i Bot.

 

Marina Maghelli, componente del cda di Efpa Italia

 

«Anche i Btp Italia ed i Btp Futura emessi in questi ultimi anni sono soggetti a queste clausole», precisa Maghelli. «Rappresentano un’eventualità molto remota ma non possono essere ignorate totalmente dagli investitori tanto più se si considera l’ammontare di Btp sottoscritti dalle famiglie italiane negli ultimi anni. L’incidenza di tali strumenti sul valore del portafoglio complessivo del singolo risparmiatore rischia di essere infatti molto elevata in mancanza di un’adeguata pianificazione finanziaria. Un corretto investimento passa dalle valutazioni delle esigenze, degli obiettivi personali, del profilo di rischio e dell’orizzonte temporale. Inoltre, un altro principio fondamentale è la diversificazione, valutaria, geografica, settoriale e temporale, su cui si basa un portafoglio efficiente. È bene, quindi, ricordare che tutti i prodotti di investimento, compresi i Titoli di Stato, sono solo un mezzo e non il fine».