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Mi chiamo bond e batto l’inflazione
Di Luigi Orescano |
Pubblicato il 27 Febbraio 2024
Francesco Castelli, responsabile dell’obbligazionario di Banor, suggerisce ai risparmiatori di avere in portafoglio metà titoli governativi e metà corporate

Si fa presto a dire “fixed income”, reddito fisso. Ma all’atto pratico, di fisso non c’è tanto: la redditività degli investimenti obbligazionari può cambiare, e molto. Lo spiega bene a Economia & Risparmio Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor e gestore del fondo Banor Sicav Euro Bond Absolute Return: «I mesi di novembre e dicembre del 2023 sono stati i migliori di sempre per il mercato obbligazionario» dice Castelli «ma sono stati seguiti da un gennaio negativo, anche per le prese di beneficio e per le attese eccessive che si erano forse accumulate».

 

Francesco Castelli, responsabile obbligazionario di Banor e gestore del fondo Banor Sicav Euro Bond Absolute Return

 

Facciamo un pronostico. Cosa accadrà?

La Fed, la banca centrale americana, per bocca del suo presidente Jerome Powell ha raffreddato le attese di sette tagli dei tassi che i mercati accarezzavano, pregustando addirittura un primo taglio a marzo. La realtà è che siamo arrivati alla fine dell’anno scorso con un mercato secolarmente scarico di obbligazioni interessanti. Da oltre due anni i titoli governativi davano rendimento negativo.

E allora?

In quegli anni, il nostro ingrato compito era spiegare ai clienti che era necessario vendere un po’ di bond e bilanciare il portafoglio sull’azionario. E comunque anche sul breve termine abbiamo suggerito di acquistare titoli con rendimento positivo e ciò ha permesso ai nostri clienti di superare il complicato anno 2022 per il comparto obbligazionario.

Ma quali strategie proponete ora ai clienti?

Il panorama obbligazionario è cambiato radicalmente. È ovvio che chi ha un orizzonte temporale lungo (5-10 anni), o conta su una pensione che arriverà tra 20 anni, deve continuare ad avere in portafoglio una componente azionaria preponderante, perché nel lungo termine le azioni battono sempre le obbligazioni. Invece per tutti gli operatori finanziari e gli investitori diretti che hanno un orizzonte temporale più corto è diverso. Oggi, anche facendo investimenti molto conservativi, si possono scegliere prodotti che battono in rendimento l’inflazione prevista per i prossimi anni, sia dal punto di vista nominale che reale. Il nostro messaggio forte è che è tempo di riconsiderare il comparto obbligazionario!

Comunque senza lasciare i soldi sul conto corrente!

È preferibile non lasciarli fermi sul conto. Piuttosto, meglio investire a breve sulle obbligazioni, anche se l’orizzonte è corto, perché almeno il patrimonio viene protetto dall’inflazione.

Ma come scegliere tra le tante offerte obbligazionarie?

In un periodo come quello che stiamo vivendo bisogna star sempre molto attenti alla diversificazione del portafoglio e al rischio di credito. Ma è pur vero che per diversificare servono grandi risorse finanziarie in un mercato in cui i le obbligazioni corporate si vendono a prezzi minimi di 100 mila euro. Quindi, la nostra indicazione è di avere metà titoli governativi e metà corporate (sia investment grade che, seppur con prudenza, high yield) e di affidarsi al risparmio gestito, soprattutto per coloro che hanno una disponibilità economica più contenuta.

Che ne pensa dell’emissione in corso del Btp Valore?

Facile immaginare che ci sarà molta domanda. Peraltro, è stata la prima volta che lo Stato ha fatto pubblicità a Sanremo! Il Tesoro sta facendo di tutto per offrire agli investitori retail rendimenti migliori di quelli del mercato. Il governo metterà sul piatto un extra-rendimento, rafforzando quel rapporto virtuoso con il contribuente-investitore. Ci saranno premi fedeltà, commissioni di intermediazione pagate dallo Stato e un premio di emissione. Quel che influenzerà la riuscita dell’operazione sarà però l’andamento dei tassi in questi giorni. Il cliente retail, che ha soldi da investire, fa mediamente bene a comprarli, noi da professionisti ci riserviamo di vedere nei giorni dell’emissione quanto questi Btp saranno convenienti rispetto ai titoli circolanti.