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L’evasione fiscale è favorita dalla complessità delle normative
Di Riccardo Alemanno |
Pubblicato il 6 Febbraio 2024
Il contribuente non riesce a ottemperare agli obblighi tributari con la dovuta serenità a causa della poca chiarezza e della sovrapposizione dei testi legislativi

In ambito fiscale esistono vari modi per attuare l’evasione: sottrarre imponibile alla tassazione, trarre benefici illeciti da agevolazioni, godere di esenzioni non spettanti nonché aggirare o utilizzare con artificio la selva oscura delle norme tributarie per averne un illecito beneficio. Un primo modo per predisporre un concreto piano di lotta all’evasione è quello di semplificare e rendere chiare le norme, perché nella complessità normativa l’evasore trova rifugio e il contribuente corretto difficoltà e rischio di sanzioni, non di meno anche la stessa Amministrazione finanziaria incontra maggiori difficoltà nella fase di controllo e di recupero delle somme sottratte all’erario. Quindi non è più rinviabile la semplificazione legislativa in ambito fiscale e amministrativo, per questo si confida nella legge Delega di Riforma fiscale che attraverso i decreti legislativi delegati ha iniziato un concreto iter di interventi in ambio tributario, ma si riuscirà a scardinare e modificare, in termini di semplificazione, un sistema così farraginoso e complesso? La risposta non è semplice e a tutt’oggi impossibile da dare, si è ormai arrivati al punto che il contribuente e i soggetti professionali che lo assistono, si trovino di fronte all’impossibilità di ottemperare agli obblighi tributari con la dovuta serenità e attenzione a causa della poca chiarezza e della sovrapposizione dei testi legislativi anche perché, nonostante le promesse, le disposizioni di legge (art. 2 e 3 dello Statuto dei diritti del contribuente – Legge 212/2000) e i contributi, in tal senso, anche della Corte Costituzionale sulla necessità di una maggiore qualità della normazione, non si è ancora concretizzato l’uso di una corretta tecnica legislativa, che di fatto renda chiare l’interpretazione e l’applicazione delle norme.

 

Riccardo Alemanno, Vice Presidente Vicario di Confassociazioni, Presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi e Presidente Osservatorio Nazionale sulla Fiscalità di Confassociazioni

 

Inoltre, un vero e utile progetto di semplificazione delle norme fiscali non può prescindere dalla predisposizione di testi unici di tutte le disposizioni fiscali per aree tematiche o per tipologia di soggetto, ovvero la loro riscrittura ove già esistenti, che diano ai contribuenti e ai loro consulenti la certezza di operare secondo la norma corretta e quindi di comprenderne al meglio la disciplina, che, sintetizzando, si può identificare con la tanto invocata certezza del diritto.
Non resta che sperare nella sopracitata Delega fiscale che, tra i vari obiettivi, ha anche quello della riunificazione e della riscrittura dei Codici tributari. Tutto ciò però dovrebbe essere preceduto da una delegificazione, ovvero una necessaria pausa legislativa, soprattutto della decretazione d’urgenza. Quindi la semplificazione e la chiarezza normativa come alleate della doverosa lotta all’evasione fiscale e al contempo del sistema economico e degli investimenti. Senza voler stilare una classifica sulle cause dei mali che affliggono il Bel Paese, l’evasione fiscale è sicuramente uno dei più deleteri, perché determina un danno diretto nei confronti del welfare, quel sistema di servizi e di assistenza sociale alla base dello status democratico della nostra Nazione. Però sono molti altri i settori in cui si dovrebbe intervenire, perché non è la sola evasione fiscale il problema. Burocrazia, inefficienza e sprechi sono corresponsabili di un sistema Paese da riformare e su cui ci sarebbe tanto da dire, o meglio, da fare.